ジャスティン・マッテラさんのインスタグラム写真 - (ジャスティン・マッテラInstagram)「#repost @girodiruota  Era ottobre, un anno fa e Felice Gimondi se ne stava seduto allo stand della @bianchibicycles all'@eroica.cc. Attorno a lui c'erano un numero imprecisato di persone, tutte con un foglietto, una cartolina, un telefonino in mano. Aspettavano confusamente il loro turno, quello per un selfie, un autografo, una parola con lui. C'erano ragazzini e nonni, uomini e donne di tutte le età. Lui era un po' imbarazzato per quella folla, ma a ognuno sorrideva, scambiava una parola, firmava, ringraziava. Tra chi attendeva il proprio turno c'era un signore di una cinquantina di anni con una fotografia in mano. Nella foto non c'era il volto del campione, c'erano un uomo e una donna che si abbracciavano davanti al mare. L'uomo era incerto, guardava la foto, poi Gimondi, poi ancora la foto. Infine si decise e fece un passo avanti. "Può farmi un autografo?". Il campione sorrise, annuì. Prese in mano la foto e si stupì di non trovare né una bici, né la sua immagine. Guardò il signore senza dire niente, come sospeso in una domanda che non osava fare. "Sono i miei genitori. Erano suoi tifosi. Mi hanno dato il suo nome, mi chiamo Felice". Gimondi lo fissò con uno sguardo quasi paterno. Rimase qualche secondo in silenzio. "Mi spiace per i suoi genitori", fece. Riguardò la foto, l'autografò, tornò a fissare il signore. Sorrise. "Anche perché se avessero tifato Eddy avrebbero gioito di più". Si strinsero la mano, non si dissero altro. Il campione si dedicò agli altri tifosi, mentre Felice lo guardava contento di aver conosciuto l'uomo di cui portava il nome. Il padre di Felice era coppiano, la madre bartaliana. Il loro primogenito lo chiamarono Gino, le donne vincono sempre. Il secondo venne battezzato Fausto. Dopo arrivò Ada. Poi per sei anni niente. "Infine sono arrivato io, l'unico per cui mio padre e mia madre non litigarono per il nome". Felice è nato nel 1966, dieci mesi dopo la vittoria del Tour di Felice, il campione. "Per la prima volta i miei genitori avevano trovato un corridore da tifare assieme. Sono convinto che se non ci fosse stato Gimondi io non sarei nato, si sarebbero fermati ad Ada". (la foto è di @guidorubino)  #gimondi #felicegimondi #cicl」8月17日 20時13分 - justineelizabethmattera

ジャスティン・マッテラのインスタグラム(justineelizabethmattera) - 8月17日 20時13分


#repost @girodiruota
Era ottobre, un anno fa e Felice Gimondi se ne stava seduto allo stand della @bianchibicycles all'@eroica.cc. Attorno a lui c'erano un numero imprecisato di persone, tutte con un foglietto, una cartolina, un telefonino in mano. Aspettavano confusamente il loro turno, quello per un selfie, un autografo, una parola con lui. C'erano ragazzini e nonni, uomini e donne di tutte le età. Lui era un po' imbarazzato per quella folla, ma a ognuno sorrideva, scambiava una parola, firmava, ringraziava.
Tra chi attendeva il proprio turno c'era un signore di una cinquantina di anni con una fotografia in mano. Nella foto non c'era il volto del campione, c'erano un uomo e una donna che si abbracciavano davanti al mare. L'uomo era incerto, guardava la foto, poi Gimondi, poi ancora la foto. Infine si decise e fece un passo avanti. "Può farmi un autografo?". Il campione sorrise, annuì. Prese in mano la foto e si stupì di non trovare né una bici, né la sua immagine. Guardò il signore senza dire niente, come sospeso in una domanda che non osava fare. "Sono i miei genitori. Erano suoi tifosi. Mi hanno dato il suo nome, mi chiamo Felice". Gimondi lo fissò con uno sguardo quasi paterno. Rimase qualche secondo in silenzio. "Mi spiace per i suoi genitori", fece. Riguardò la foto, l'autografò, tornò a fissare il signore. Sorrise. "Anche perché se avessero tifato Eddy avrebbero gioito di più". Si strinsero la mano, non si dissero altro. Il campione si dedicò agli altri tifosi, mentre Felice lo guardava contento di aver conosciuto l'uomo di cui portava il nome. Il padre di Felice era coppiano, la madre bartaliana. Il loro primogenito lo chiamarono Gino, le donne vincono sempre. Il secondo venne battezzato Fausto. Dopo arrivò Ada. Poi per sei anni niente. "Infine sono arrivato io, l'unico per cui mio padre e mia madre non litigarono per il nome". Felice è nato nel 1966, dieci mesi dopo la vittoria del Tour di Felice, il campione. "Per la prima volta i miei genitori avevano trovato un corridore da tifare assieme. Sono convinto che se non ci fosse stato Gimondi io non sarei nato, si sarebbero fermati ad Ada". (la foto è di @guidorubino)
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2019/8/17

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