マッテオ・レンツィさんのインスタグラム写真 - (マッテオ・レンツィInstagram)「Il noto statista Luigi Di Maio mi attacca anche stamattina. È davvero strano che I grillini si affannino a dire: “Renzi è finito” e poi però tutti i giorni si (pre)occupino di me. Stavolta l’argomento è la TAV.  Di Maio dice: Renzi era un NoTav. Io dico: sarà il caldo, poverino.  Però proviamo a spiegare le cose per benino, con ordine, al buon Di Maio: magari stavolta capisce, chissà. Ho sempre sostenuto la Tav, da Torino a Palermo, passando persino per il ponte sullo stretto. Ho sempre difeso le forze dell’ordine dai violenti del NoTav, a cominciare da chi veniva condannato per aver invaso il cantiere o preso a sassate I poliziotti. Ho criticato, in alcuni casi, i percorsi.  Questo è accaduto per il sotto attraversamento fiorentino (2009) e per il primo percorso della Torino Lione che a mio giudizio era talmente dispendioso da risultare più inutile che dannoso (2013). Basta leggere i documenti di allora per capire di cosa stiamo parlando. Quando sono diventato Premier, ho lavorato con i tecnici del Mit e con i francesi e abbiamo cambiato il progetto, risparmiando circa tre miliardi di euro e con un minore impatto. E abbiamo dato il via libera all’opera. Altro che No Tav, dunque. La differenza tra chi fa politica e chi starnazza è che noi abbiamo cambiato il progetto, rendendolo migliore. Di Maio ha cambiato posizione, rendendosi ridicolo. Non è la prima volta: Tav, Tap, Ilva, Olimpiadi, Euro, Deficit, Vaccini, Benetton, Mattarella. Quante volte Di Maio ha smentito le idee della campagna elettorale? Ormai non si contano più. Quando uno viene smentito dal proprio premier dovrebbe dimettersi. Ma per Gigino le poltrone valgono più delle idee. E la parola dimissioni lui la usa per gli altri, mai per sè.  Io sono felice che la Tav, ripensata dal nostro lavoro, si faccia. Di Maio che dice? Con che faccia resta al Governo mentre danno il via libera all’opera?」7月26日 18時36分 - matteorenzi

マッテオ・レンツィのインスタグラム(matteorenzi) - 7月26日 18時36分


Il noto statista Luigi Di Maio mi attacca anche stamattina. È davvero strano che I grillini si affannino a dire: “Renzi è finito” e poi però tutti i giorni si (pre)occupino di me. Stavolta l’argomento è la TAV.
Di Maio dice: Renzi era un NoTav.
Io dico: sarà il caldo, poverino.
Però proviamo a spiegare le cose per benino, con ordine, al buon Di Maio: magari stavolta capisce, chissà.
Ho sempre sostenuto la Tav, da Torino a Palermo, passando persino per il ponte sullo stretto. Ho sempre difeso le forze dell’ordine dai violenti del NoTav, a cominciare da chi veniva condannato per aver invaso il cantiere o preso a sassate I poliziotti.
Ho criticato, in alcuni casi, i percorsi.
Questo è accaduto per il sotto attraversamento fiorentino (2009) e per il primo percorso della Torino Lione che a mio giudizio era talmente dispendioso da risultare più inutile che dannoso (2013). Basta leggere i documenti di allora per capire di cosa stiamo parlando.
Quando sono diventato Premier, ho lavorato con i tecnici del Mit e con i francesi e abbiamo cambiato il progetto, risparmiando circa tre miliardi di euro e con un minore impatto. E abbiamo dato il via libera all’opera. Altro che No Tav, dunque.
La differenza tra chi fa politica e chi starnazza è che noi abbiamo cambiato il progetto, rendendolo migliore. Di Maio ha cambiato posizione, rendendosi ridicolo.
Non è la prima volta: Tav, Tap, Ilva, Olimpiadi, Euro, Deficit, Vaccini, Benetton, Mattarella. Quante volte Di Maio ha smentito le idee della campagna elettorale? Ormai non si contano più.
Quando uno viene smentito dal proprio premier dovrebbe dimettersi. Ma per Gigino le poltrone valgono più delle idee. E la parola dimissioni lui la usa per gli altri, mai per sè.
Io sono felice che la Tav, ripensata dal nostro lavoro, si faccia. Di Maio che dice? Con che faccia resta al Governo mentre danno il via libera all’opera?


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2019/7/26

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