Mettiamo qualche puntino sulle I su questa storia del reddito di cittadinanza come strumento giusto, a sostegno dei più poveri. È falso. Ecco perché. Una misura contro la povertà in Italia c’è già. L’abbiamo prevista noi nel 2016, è operativa dal 2018, si chiama Rei. Si vuole migliorarla? Prego, avanti. Ma il reddito di cittadinanza non è una misura contro la povertà: questo per me è un drammatico errore concettuale. E non perché mancano i soldi rispetto alle promesse della campagna elettorale. Ma perché noi siamo una repubblica democratica fondata sul lavoro, non sul sussidio. Perché noi vogliamo combattere la povertà creando posti di lavoro e non garantendo assistenzialismo o, peggio ancora, accentuando il lavoro nero. Qual è il principio ispiratore del RDC? L’idea che nel 2054 lavoreremo per l’1% del nostro tempo perché i robot faranno i nostri lavori. Lo sosteneva su un quotidiano Casaleggio qualche giorno fa. Io ritengo questo impianto concettuale sbagliato e dannoso: cambieranno i lavori, lavoreremo in modo diverso, ma continueremo a lavorare. Il lavoro non sparirà. E questo neoluddismo digitale perderà la sfida, come è sempre accaduto al luddismo in qualsiasi cambiamento d’epoca. A chi ci fa la morale dicendo che questa è una misura di sinistra io dico che essere di sinistra significa stare dalla parte del lavoro, non dell’assistenzialismo. Lavoro, lavoro, lavoro. Altro che lavoro in nero e assistenzialismo. Poi vediamo che cosa accadrà. Io penso che per colpa anche di misure come queste, che tolgono risorse a investimenti e lavoro e le mettono sull'assistenzialismo, andremo in recessione. Salvini e di Maio dicono invece che ci sarà un boom economico. Il tempo dirà chi ha ragione. Ma la mia contrarietà al reddito di cittadinanza non è legata solo a una questione economica, ma anche a una questione etica: la repubblica democratica fondata sul lavoro non può affondare sui sussidi e sull’assistenzialismo.

matteorenziさん(@matteorenzi)が投稿した動画 -

マッテオ・レンツィのインスタグラム(matteorenzi) - 1月19日 01時31分


Mettiamo qualche puntino sulle I su questa storia del reddito di cittadinanza come strumento giusto, a sostegno dei più poveri. È falso.
Ecco perché.
Una misura contro la povertà in Italia c’è già. L’abbiamo prevista noi nel 2016, è operativa dal 2018, si chiama Rei. Si vuole migliorarla? Prego, avanti. Ma il reddito di cittadinanza non è una misura contro la povertà: questo per me è un drammatico errore concettuale. E non perché mancano i soldi rispetto alle promesse della campagna elettorale. Ma perché noi siamo una repubblica democratica fondata sul lavoro, non sul sussidio. Perché noi vogliamo combattere la povertà creando posti di lavoro e non garantendo assistenzialismo o, peggio ancora, accentuando il lavoro nero.
Qual è il principio ispiratore del RDC? L’idea che nel 2054 lavoreremo per l’1% del nostro tempo perché i robot faranno i nostri lavori. Lo sosteneva su un quotidiano Casaleggio qualche giorno fa. Io ritengo questo impianto concettuale sbagliato e dannoso: cambieranno i lavori, lavoreremo in modo diverso, ma continueremo a lavorare. Il lavoro non sparirà. E questo neoluddismo digitale perderà la sfida, come è sempre accaduto al luddismo in qualsiasi cambiamento d’epoca. A chi ci fa la morale dicendo che questa è una misura di sinistra io dico che essere di sinistra significa stare dalla parte del lavoro, non dell’assistenzialismo. Lavoro, lavoro, lavoro.
Altro che lavoro in nero e assistenzialismo.
Poi vediamo che cosa accadrà.
Io penso che per colpa anche di misure come queste, che tolgono risorse a investimenti e lavoro e le mettono sull'assistenzialismo, andremo in recessione. Salvini e di Maio dicono invece che ci sarà un boom economico. Il tempo dirà chi ha ragione. Ma la mia contrarietà al reddito di cittadinanza non è legata solo a una questione economica, ma anche a una questione etica: la repubblica democratica fondata sul lavoro non può affondare sui sussidi e sull’assistenzialismo.


[BIHAKUEN]UVシールド(UVShield)

>> 飲む日焼け止め!「UVシールド」を購入する

3,566

430

2019/1/19

マッテオ・レンツィを見た方におすすめの有名人

政治家のおすすめグループ